Panorama Italia
  • Dalla città e non solo…
  • Cronaca
  • Sport
  • Economia
  • Politica
  • Cultura
  • Chi Siamo
  • Contatti
  • Privacy Policy
Ilquotidianodinapoli.it
Home Economia Italiana

Deliveroo passa a DoorDash, acquisizione da 4,5 miliardi di euro: cosa cambia

di Redazione Ilquotidianodinapoli.it
07/05/2025
in Economia Italiana
A A
Deliveroo passa a DoorDash, acquisizione da 4,5 miliardi di euro: cosa cambia

È ufficiale: la statunitense DoorDash, gigante del food delivery, acquisirà la britannica Deliveroo per 2,9 miliardi di sterline (circa 3,9 miliardi di dollari o 4,5 miliardi di euro).
L’acquisizione prevede l’acquisto di tutte le azioni a 180 penny ciascuna e rappresenta un premio del 44% rispetto al prezzo di chiusura del titolo Deliveroo al 4 aprile, data precedente all’offerta.

DoorDash conquista l’Europa
Con l’acquisizione di Deliveroo, DoorDash entra per la prima volta nei principali mercati europei, in diretta concorrenza con Just Eat e Uber Eats.

Negli Stati Uniti l’azienda domina con circa due terzi del mercato, ma da tempo punta all’internazionalizzazione: già nel 2022 aveva acquisito la finlandese Wolt per 7 miliardi di euro. Ora rafforza la sua presenza nel Vecchio Continente, inglobando una piattaforma ben radicata in Paesi chiave come Francia, Italia, Belgio e Emirati Arabi Uniti.
L’acquisizione di Deliveroo da parte di DoorDash era nell’aria da giorni, ma ora è cosa fatta. Questo il commento di Tony Xu, Ceo e co-fondatore di DoorDash:
“Non potrei essere più entusiasta di ciò che DoorDash e Deliveroo saranno in grado di realizzare insieme… Copriremo più di 40 Paesi con una popolazione complessiva di oltre un miliardo di persone, fornendo alle imprese locali tecnologia e strumenti per prosperare”.
Deliveroo in affanno ma ad alto valore strategico
Fondata nel 2013 da Will Shu, Deliveroo è stata a lungo uno dei simboli della gig economy europea. Dopo il boom durante la pandemia, però, l’azienda ha dovuto affrontare un brusco rallentamento, con forti perdite e una graduale ritirata da mercati difficili come Hong Kong, Australia, Paesi Bassi e Spagna. Proprio quest’ultima ha imposto norme più severe per i rider, imponendo il loro inquadramento come dipendenti, elemento che, dal punto di vista puramente aziendale, ha rappresentato una criticità.
Nonostante tutto, Deliveroo resta un asset importante, soprattutto nel Regno Unito e Irlanda, dove si concentra oltre il 60% degli ordini. La società ha recentemente annunciato il primo utile annuale, segnale di un timido ritorno alla sostenibilità dopo anni difficili.
L’acquisizione si inserisce in un trend di consolidamento che sta trasformando il settore del food delivery. Dopo la corsa all’espansione degli anni pandemici, il mercato vive oggi una fase di rallentamento, dove unicamente i grandi gruppi strutturati sembrano in grado di reggere la competizione e le normative dei vari Stati che, muovendosi a velocità differenti, vanno aumentando i diritti dei rider, anche in risposta alle sentenze della magistratura e alla pressione dei sindacati.
Cosa cambia
L’acquisizione comporta cambiamenti di rilievo:

il primo è la fine dell’indipendenza di Deliveroo;
il secondo è l’ingresso diretto di DoorDash in Europa, con un’infrastruttura già pronta all’uso e personale già skillato;
c’è poi la riduzione del numero di player indipendenti, in un settore in cui la concorrenza va riducendosi;
è possibile prevedere, già nel breve-medio periodo, una possibile riorganizzazione del modello operativo, con effetti su rider, ristoratori e consumatori;
è possibile che l’acquisizione possa avere delle ripercussioni nella competizione globale fra DoorDash/Deliveroo, Uber Eats e Just Eat, fra gli altri.

Resta adesso da capire se il nuovo gruppo punterà su una logica di rafforzamento del brand esistente o su un rebranding sotto la sigla DoorDash.

Articoli Correlati

Borsa, settimana positiva: forti acquisti innescati da accordo USA-Cina
Economia Italiana

Borsa, settimana positiva: forti acquisti innescati da accordo USA-Cina

17/05/2025
Export italiano in calo, ma impennano le esportazioni verso gli Usa
Economia Italiana

Export italiano in calo, ma impennano le esportazioni verso gli Usa

17/05/2025
Inflazione a +1,9%, fare la spesa costa di più: cosa è cambiato ad aprile
Economia Italiana

Inflazione a +1,9%, fare la spesa costa di più: cosa è cambiato ad aprile

17/05/2025
Terna, risultati 1° trimestre in forte crescita e accelerazione investimenti
Economia Italiana

Terna, risultati 1° trimestre in forte crescita e accelerazione investimenti

16/05/2025
Eni pronta a vendere il 20% di Plenitude ad Ares per 10 miliardi di euro
Economia Italiana

Eni pronta a vendere il 20% di Plenitude ad Ares per 10 miliardi di euro

16/05/2025
Salone del libro 2025, mercato frena con quasi 1 milione di copie in meno
Economia Italiana

Salone del libro 2025, mercato frena con quasi 1 milione di copie in meno

16/05/2025

PUÒ INTERESSARTI ANCHE...

Mattarella: “Dazi inaccettabili, creano ostacoli ai mercati”

Mattarella: “Dazi inaccettabili, creano ostacoli ai mercati”

2 mesi fa
Prima ‘Giornata del Made in Italy’. Marrone (Confapi Napoli): un futuro di eccellenza e passione

Energia, Marrone (Confapi): stop Ue a gas russo non danneggi Pmi

1 settimana fa
Prevost, il nuovo Papa è già nella Treccani

Prevost, il nuovo Papa è già nella Treccani

1 settimana fa
Conte, “match straordinari, continua inseguimento all’Inter”

Conte, “match straordinari, continua inseguimento all’Inter”

2 mesi fa

Resta sempre informato.

Ultime Notizie

  • Comune si prepara ad una eventuale festa scudetto,ecco i divieti
  • Prefetto, io candidato in Campania? Notizia non vera
  • Oggi cerimonia per 17esimo anniversario omicidio Noviello

Sfoglia le categorie

  • Cronaca Italiana
  • Cultura
  • Dalla città e non solo…
  • Economia Italiana
  • Politica
  • Primo Piano
  • Sport
  • Chi Siamo
  • Contatti
  • Privacy Policy

© 2023 Il Quotidiano di Napoli.it

  • Dalla città e non solo…
  • Cronaca
  • Sport
  • Economia
  • Politica
  • Cultura