Si è svolta a Castel Volturno
(Caserta) la commemorazione per il 17esimo anniversario della
morte dell’imprenditore Domenico Noviello, ammazzato dai killer
dell’ala stragista del clan dei Casalesi guidati da Giuseppe
Setola il 16 maggio del 2008, in piena stagione del terrore nel
Casertano.
In pochi mesi, da maggio a novembre di quell’anno, i sicari
del clan uccisero 18 persone, tra cui imprenditori coraggiosi
come Noviello che avevano denunciato e fatto condannare gli
estorsori del clan, e i sei incolpevoli ghanesi della strage di
San Gennaro. Presenti a piazzetta Domenico Noviello a Baia
Verde, proprio laddove l’imprenditore fu massacrato con decine
di colpi di pistola, i quattro figli di Noviello, Massimiliano,
che ha seguito le orme del padre, Rosaria, Mimma e Matilde;
c’erano inoltre il prefetto Lucia Volpe, il Commissario
straordinario di Governo Antiracket e Antiusura Maria Grazia
Nicolò, il Commissario regionale per il coordinamento delle
iniziative antiracket Santi Giuffrè, i responsabili provinciali
delle forze dell’ordine, il sindaco Pasquale Marrandino, Luigi
Ferrucci, imprenditore di Castel Volturno e presidente nazionale
Fai (Federazione delle Associazioni Antiracket).
Dopo l’apposizione di una corona di fiori al monumento
realizzato a piazzetta Domenico Noviello, la mattinata è
proseguita al Comune di Castel Volturno, in una sala consiliare
gremita soprattutto da tanti studenti dell’istituto ISIS
Francesco Corrado. Di fronte ai ragazzi, Massimiliano Noviello,
che è anche presidente dell’associazione FAI Castel Volturno, si
è soffermato sul “dovere della denuncia e sulla partecipazione
di tutti gli attori quali autorità e società civile per
raggiungere un vero cambiamento”, ricordando che proprio come
rappresentante del FAI a Castel Volturno “mi sono costituito in
diversi processi per reati di estorsione, non ultima il 12
maggio nei confronti di pregiudicati di Mondragone. Quest’anno
c’è stata anche un corteo che partito dall’istituto ISIS ha
raggiunto il comune dove ho accolto il sindaco, accompagnato
dagli alunni e docenti, il tutto dopo la prima tappa davanti al
monumento”.
“C’è ancora tanto da fare a Castel Volturno” commenta Mimma
Noviello, che osserva come alla cerimonia di commemorazione, “se
si eccettua Ferrucci che è sempre stato presente, mancassero
tanti imprenditori e commercianti. Segno che il sacrificio di
mio padre non è stato compreso da coloro che avrebbero dovuto
sostenerlo”.
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